Cosa deve pagare chi acquista un immobile residenziale
La legge prevede un meccanismo per determinare la base imponibile delle imposte di registro, ipotecaria e catastale, nella vendita di un immobile ad uso abitativo. Il cosiddetto sistema “prezzo-valore” consente all’acquirente di beneficiare di una agevolazione fiscale: la tassazione viene stabilita in base al valore catastale (rivalutato) dell’immobile anziché al prezzo effettivo di acquisto.
Per applicare il sistema prezzo-valore, l’acquirente deve richiedere al notaio di applicarlo nell’atto di acquisto (solitamente il notaio applica automaticamente questo tipo di agevolazione). È importante applicarlo durante la stipula dell’atto, poiché successivamente non sarà più possibile farlo.
Detto ciò, vediamo ora le voci relative alle spese che deve affrontare chi acquista, oltre all’onorario del professionista che segue la pratica.
Partendo dalla proposta di acquisto o dal compromesso sottoscritto da entrambe le parti:
- Imposta di registro fissa (200,00 euro)
- Imposta sul primo versamento/caparra (0,5%)
- Imposta sul secondo versamento/acconto (3%)
- Marche da bollo (16,00 euro cad ogni copia, max 100 righe su 4 facciate)
- Marche da bollo sugli allegati (variano a seconda degli allegati)
Arriviamo ora all’atto notarile, il cosiddetto rogito notarile (ipotesi di acquisto tra due privati):
- Imposta di registro (2% oppure 9%, calcolata sul valore catastale rivalutato a seconda che sia prima o seconda casa)
- Imposta ipotecaria (50 euro, in misura fissa)
- Imposta catastale (50 euro, in misura fissa)
- Onorario del notaio per l’atto notarile (percentuale calcolata in base al costo di compravendita)
- IVA sull’onorario
- Visure, archivio e cassa notarile
Nel caso in cui l’acquisto venga effettuato tramite un istituto di credito, si aggiungono ulteriori spese:
- Onorario del notaio per l’atto di mutuo (generalmente calcolato sul valore dell’iscrizione ipotecaria, solitamente pari al doppio del mutuo richiesto)
- IVA sull’onorario
- Archivio e cassa notarile
- Costo di apertura e gestione pratica presso la banca (costi variabili da un istituto all’altro)
- Assicurazione sull’immobile (obbligatoria, ma non necessariamente quella proposta dalla banca)
- Imposta sul mutuo: le aliquote sono principalmente due, 0,25% nel caso in cui il mutuo sia destinato alla prima casa (abitazione principale), 2% per la seconda casa o per immobili che hanno una destinazione d’uso diversa dalla prima casa
- Perizia
(Tutte le informazioni sopra fornite rappresentano una stima indicativa dei costi e non costituiscono un elemento contrattuale di nessun tipo, aggiornate fino a gennaio 2023)
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