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La Befana a Milano: tradizioni, origini e delizie dell’Epifania

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Il 6 gennaio, Milano celebra la figura folkloristica della Befana, una benigna strega italiana che porta doni ai bambini. Questa antica processione attraversa il centro cittadino, partendo da piazza Duomo e concludendosi alla Basilica di Sant’Eustorgio. Qui, i Re Magi consegnano i loro doni alla Sacra Famiglia.

In molte Chiese occidentali, la vigilia di questa festa è considerata la dodicesima notte. Le tradizioni popolari includono il canto dell’Epifania, la benedizione del gesso e della casa, la torta dei Re Magi, il falò di inizio anno e la partecipazione alle funzioni religiose.

È l’ultima occasione per visitare i mercatini di Natale o il Villaggio delle Meraviglie, poiché tradizionalmente vengono smontati subito dopo l’Epifania.

La Befana accoglie i bambini al Villaggio delle Meraviglie. Dopo il suo viaggio in tutta Italia sulla sua scopa, riposa nella casetta del villaggio natalizio nei giardini Montanelli. È un appuntamento per i più piccoli, che possono gustare dolci e fare una foto con la Befana.

Nel folclore natalizio, la Befana riempie le calze dei bambini alla vigilia dell’Epifania con dolciumi, caramelle, frutta secca e giocattoli se si sono comportati bene. Altrimenti, le calze vengono riempite di carbone per coloro che si sono comportati male.

L’origine della Befana, derivante dalla parola “Epifania” dal greco epifáneia, sembra risalire a riti propiziatori pagani del X-VI secolo a.C., legati ai cicli stagionali e all’agricoltura.

Il 6 gennaio in Italia è tradizione riunirsi in famiglia, concludendo il periodo natalizio con panettoni, pandori, torroni e una varietà di dolci e caramelle, incluso il Papurott. Quest’ultimo, diffuso soprattutto nella Brianza a Nord di Milano, è un dolce tradizionale la cui ricetta è avvolta da un mistero affascinante. Il Papurogio prende il nome dalla parola “papurot”, che nel dialetto brianzolo indica un bambino pasciuto e sorridente, così come dalla raffigurazione tradizionale di Gesù bambino. Gli ingredienti principali sono pasta di pane, uova, zucchero, burro, latte e frutta candita, utilizzata per rappresentare gli occhi del bambolotto, il tutto spolverato con zucchero a velo o granella. Secondo la leggenda, fu preparato per la prima volta da una madre troppo povera per comprare i dolcetti della Befana per i suoi bambini. Così, la vigilia dell’Epifania, lo realizzò con zucchero e farina, dando forma a un bambolotto.

Il carbone dolce, insieme ai dolci e ai torroni, rimane il simbolo principale dell’Epifania, richiamando i riti pagani legati al rinnovamento della terra. Inizialmente inserito nelle calze solo per ricordare la tradizione, successivamente ha assunto il significato di castigo per i bambini discoli.

Il carbone dolce è diffuso in varie regioni d’Italia.


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